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#ShopInYourWardrobe: fenomeno da quarantena

Sono in lockdown da martedì 10 marzo 2020 e domenica 22 marzo ho postato il primo video con l’hashtag #ShopInYourWardrobe. 
Chi mi segue da un po’ sa che Instagram l’ho aperto tardi, che le stories le ho capite con calma e che non posto a meno che non abbia qualcosa di veramente interessante da dire.

Ma quando tutto questo è cominciato qui a Milano, mi sono chiesta se io, come consulente di immagine, potessi (o dovessi) contribuire in qualche modo, al benessere delle persone chiuse in casa, come me, in cerca di: concentrazione per lavorare, forza per trovare un nuovo lavoro o ispirazioni per non lasciarsi andare.
Io, questa forza e motivazione, l’ho trovata nel vestirmi ogni giorno come se dovessi uscire di casa; mi sentivo sopraffatta dal sovraccarico di informazioni che cominciavano ad uscire su cose nuove da imparare, da fare o da comprare per “far fronte alla quarantena”.

Ero convinta, e lo sono tutt’ora, che avrei dovuto cominciare da me stessa.

Così mi sono confrontata con i miei collaboratori e abbiamo deciso che condividere la mia esperienza personale, divertendomi a sperimentare outfit sempre diversi e rigorosamente creati utilizzando solo ciò che avevo/ho nel mio armadio sarebbe potuta essere la soluzione.

Non nascondo di aver avuto momenti in cui pensavo che tutto questo sarebbe potuto risultare immorale, soprattutto quando le uniche notizie in tv, sui giornali e sui social riportavano escalation di contagi e morti.
Mi sono poi tornate in mente le parole della mia prima cliente e l’esperienza che avevo da poco iniziato a gennaio con l’associazione fraparentesi.org a favore di donne e giovani adulti malati di tumore: la bellezza è terapeutica.

Dall’altra parte dello schermo c’erano altre persone malate in cerca di sollievo o sane in cerca di ottimismo e forza: se solo una di queste persone mi avesse scritto che stava beneficiando dei miei video, il mio contributo avrebbe avuto un senso e avrei continuato.

Non avrei mai pensato che a distanza di un paio di settimane o poco più il tema di “come vestirsi a casa” sotto forma di challenge, video, articoli sarebbe diventato un nuovo trend in tutto il mondo! 😀 Nelle mie stories VIP trovate gli esempi per me più belli!

Così ho cominciato, ogni giorno, indossando solo quello che avevo nell’armadio: ho un armadio diversamente enorme, non ho comprato nulla di nuovo negli ultimi 2 mesi e mi sono impegnata a vestirmi in modo diverso ogni giorno, per affrontare al meglio impegni, riunioni online, docenze, consulenze.

Fare #shopinyourwardrobe, cioè letteralmente acquisti nel mio armadio e tra gli accessori mi ha permesso di:
– fare ordine e pulizia

– sfruttare al massimo tutto ciò che già ho rendendomi conto che mi basta

– sperimentare abbinamenti mai fatti o “stravaganti”

– tenere sotto controllo la mia forma fisica

Ma col tempo (oggi festeggerò il 22mo video!) mi sono accorta che #ShopInYourWardrobe è in realtà una metafora di vitascavare nel mio armadio ha significato scavare nei miei ricordi, nelle mie esperienze, nelle mie relazioni e nel mio cuore per scoprire come utilizzare strumenti già in mio possesso al fine di trovare soluzioni nuove a situazioni improvvise ed inaspettate (per esempio il Covid-19).

La prima ragazza che si è messa a giocare con me, mi ha scritto che questo “esercizio” l’ha aiutata a prendere maggior consapevolezza di sè, un’altra mi ha scritto che in questi giorni ha avuto una nuova idea imprenditoriale, un’altra ancora mi ha scritto che si sente meglio.

In un momento in cui sembrava tutto fermo il mio gioco ha fatto nascere nuove collaborazioni: come le mie lezioni di stasera e domani alla Universidad Europea de Canarias, dove sarò virtualmente ospite docente, per parlare agli studenti dell’importanza dell’immagine online e offline o il mio intervento sul Power V (viso, collo e scollatura) martedì 28 aprile durante il nuovo ciclo di apertivi virtuali di Leviosa Network.

Ma soprattutto sono nate le interviste in diretta instagram con professioniste che hanno deciso di giocare a #ShopInYourWardrobe e poi parlare di come questa pratica giornaliera, metafora della ricerca interiore di soluzioni ai fuori programma, possa contribuire ad affrontare al meglio le giornate in quarantena.
Abbiamo parlato, e parleremo, dell’importanza di coltivare relazioni di qualità, di nuove idee nate in questo periodo, di organizzazione e disciplina per favorire la produttività, di riciclo di idee e risorse, del valore terapeutico e psicologico della bellezza e di molto altro che forse ancora non riesco ad immaginare.
Fino ad oggi sono state mie ospiti: Sambu Buffa-Digital Media TrainerAnnanisia Centra – Psicoterapeuta e Fashion Therapist, Paola e Ale di Organizzatessen, Nancy Connor di Smart Adaptive Clothing (guarda tutta l’intervista qui ).

Venerdì 24 aprile alle 14, dal mio profilo intervisterò Barbara Chiucini founder di Beyond Florence agenzia di personal shopping di nicchia per stranieri, che ha trovato nelle relazioni e nel networking contagioso di questo periodo (come lo chiama lei), l’ispirazione per affrontare la rivoluzione turistica che sta inonando il nostro paese.

Mercoledì 29 aprile alle 15 intervisterò Devon, modella disabile e Ambassador di Models of Diversity
per parlare del futuro di una moda più inclusiva ed attenta alle esigenze di ognuno.

Non so dove mi porterà giocare, ma sono convinta che mi porterà qualcosa di bello nonostante la stranezza di questo periodo.
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